Il Nodulo tiroideo

Il nodulo tiroideo è una massa all’interno della tiroide di grandezza tale da essere individuata o con la palpazione o con le moderne tecniche di imaging (ecografia, TAC, ecc.). E’ visibile all’esterno quando è di grande volume. All’interno della ghiandola possono coesistere noduli di varie dimensioni, provocando una diffusa alterazione del tessuto ghiandolare che può provocare anche alterazioni della funzione della ghiandola stessa. Il nodulo è costituito sia da abnorme proliferazione delle cellule del follicolo tiroideo talora con una componente liquida costituita da secrezione colloidale o da sangue. Il problema che pone il nodulo tiroideo riguarda essenzialmente la sua natura: è un nodulo benigno od è costituito in parte o totalmente da cellule tumorali? La risposta a questa domanda è cruciale per decidere la cura più appropriata.

Nodulo tiroideo

Nodulo tiroideo e agoaspirato tiroideo

Quali sono i sintomi di un nodulo tiroideo?

La malattia nodulare della tiroide generalmente è asintomatica. Il nodulo/i alla tiroide vengono spesso individuati nel corso di esami ecografici al collo prescritti per cause extratiroidee. La malattia nodulare provoca sintomi quando:

  • I noduli sono molto voluminosi e provocano un effetto massa nel collo e nella parte alta del torace (mediastino) quando la tiroide si affonda nel mediastino: sensazione di costrizione e di pressione al collo, impaccio nei movimenti di flessione e rotazione del collo, talora deglutizione difficoltosa; in casi estremi disturbi respiratori
  • Uno o più noduli sono iperfunzionanti, producono autonomamente un eccesso di ormoni provocando uno stato di ipertiroidismo con tutti i sintomi correlati (rimandare alla scheda ipertiroidismo)
  • Il nodulo provoca una dolenzia

Quali sono le cause di un nodulo tiroideo?

Il nodulo tiroideo è il problema endocrino più comune. Una persona su 10 ha la probabilità di avere un nodulo tiroideo. Anche se il cancro alla tiroide è la causa più importante del nodulo tiroideo, per fortuna si verifica in meno del 10% dei noduli. Ciò significa che circa 9 dei 10 noduli sono benigni (non cancerose). I tipi di noduli tiroidei più comuni non tumorali sono formati da colloide e da proliferazione delle cellule del follicolo tioideo. Se un nodulo tiroideo può svincolarsi dal controllo della ipofisi e produrre “autonomamente” ormoni tiroidei in eccesso, provocando uno stato di ipertiroidismo. Questo è il caso del  nodulo autonomo o adenoma di Plummer. La cisti della tiroide è una nodularità a componente prevalentemente liquida, colloide o secrezione ematica. Le cause della formazione dei noduli tiroidei benigni non sono del tutto delucidate. Carenza di iodio nella dieta e fattori genetici sono le cause più probabili. Un paziente con ipotiroidismo può anche avere un nodulo tiroideo, soprattutto se la causa è l'infiammazione conosciuta come tiroidite di Hashimoto

Com’è diagnosticato il nodulo tiroideo?

L’individuazione di un nodulo tiroideo può avvenire occasionalmente nel corso di una visita routinaria o con ecografia del collo eseguita nel contesto di un bilancio clinico. L’individuo che ne è affetto può accorgersi di un rigonfiamento alla base del collo quando il nodulo raggiunge dimensione tali da deformare il profilo del collo. Viene interpellati il medico che, con la semplice ispezione del collo e la palpazione, identifica la massa di pertinenza tiroidea. Il pannello di esami che vengono richiesti hanno lo scopo di mappare anatomicamente la tiroide, di studiarne la funzionalità e infine di dare un giudizio di natura dei noduli. E bene che sia una equipe multidisciplinare con competenza ed esperienza nella diagnosi e nel trattamento delle malattie della tiroide, a prendere in carico il paziente con malattia nodulare della tiroide. Endocrinologo, ecografista, anatomo patologo chirurgo cervico facciale, laboratorista, devono procedere in totale sintonia, interpretando i dati che vengono dagli esami e prendendo decisioni razionali e condivise. All’iniziale approccio clinico ch prevede un ’interrogatorio per individuare possibili segni di disfunzione della tiroide, la palpazione e l’ispezione del collo, il paziente viene rivalutato con ecografia e pannello di esami ormonali TSH T4. L’ecografia è fondamentale per la mappatura della tiroide. L’ecografista deve necessariamente essere esperto delle varie alterazioni che la ghiandola manifesta nelle diverse patologie, segnalare i noduli che hanno morfologia suggestiva per na possibile neoplasia valutare la vascolarizzazione dei noduli e la loro elasticità.Questi dati, integrati con gli esami ormonali permettono di fare un priomo bilancio clinico, ovvero orientare verso una patologia nodulare benigna senza particolarai aspetti allarmanmtri, o dare indicazioni su una patologia nodulare che ha alterato il normale funzionamento della ghiandola provocando uno stato di iper o di ipo tiroidismo.

Raramente è possibile determinare se un nodulo tiroideo è cancerogeno da un esame fisico e dalle sole analisi del sangue, e così la valutazione del nodulo tiroideo spesso comprende esami specialistici di secondo livello come la biopsia con  ago sottile e la scintigrafia tiroidea

Biopsia della tiroide con ago sottile

L’agobiopsia con ago sottile di un nodulo tiroideo è una procedura ambulatoriale che, in mani esperte, è quasi del tutto priva di dolore. La procedura viene condotta sotto guida ecografica e si propone di prelevare una campionatura di materiale cellulare da un nodulo che ha caratteristiche sospette per una proliferazione tumorale. Il metodo è molto preciso; si possono effettuare prelievi su noduli di pochi mm. Il materiale prelevato viene strisciato su un vetrino e inviato all’anatomo patologo. L’affidabilità della risposta dell’anatomo patologo sul materiale inviato dipende da diverse variabili: qualità del prelievo, modalità di allestimento del vetrino, provata esperienza nella lettura del preparato.

Come vengono trattati noduli tiroidei?

Ciascun paziente con una malattia nodulare della tiroide richiede un trattamento individualizzato e una proposta di terapia che tenga conto della natura della malattia tiroidea, dello stato generale del paziente, dei benefici che si vogliono ottenere col trattamento e delle possibili complicazioni del trattamento stesso. Il processo decisionale deve tener conto di  questi fattori. La decisione sulla terapia è condivisa dal team multi specialistiche esperto in malattie della tiroide che ha preso in carico il paziente.

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