Patologia adenotonsillare e flogosi ricorrenti nel bambino

Intervento del dr. Singarelli presso l'Associazione La Salute nel Sale in data 22 gennaio 2015.


Le flogosi ricorrenti delle vie aeree nel bambino sono molto frequenti, soprattutto nella fascia di età prescolare. Il bambino ha frequenti infiammazioni catarrali delle vie aeree, molto spesso febbrili, con un quadro clinico caratterizzato da: rinite, catarro tubarico, gola arrossata, tosse e catarro.
 
Si manifestano prevalentemente ma non esclusivamente nella stagione invernale.
 
Talora il Pediatra o il Medico di Medicina generale, a fronte del ripetersi degli episodi, chiama in causa uno stato di debolezza del sistema immunitario, donde la necessità di “rafforzarlo”, vuoi con rimedi farmacologici, vuoi con un soggiorno in ambiente marino o bassa montagna.
 
Il singolo episodio viene curato con antibiotici, mucolitici, talora associati a cortisonici.
 
La terapia antibiotica, che dovrebbe stroncare la quota batterica responsabile della malattia,spesso si rivela inefficace nel prevenire ulteriori episodi che occorrono anche a breve lasso ditempo dal primo.
 
Si ricerca una patologia d’organo o d’apparato responsabile dello stato di flogosi ricorrente nel bambino. Vengono chiamate in causa le tonsille e le adenoidi. Una tonsillite cronica può infatti riacutizzarsi in determinate circostanze, dando origine al quadro che abbiamo descritto.
 
Il miglioramento dello stato di salute del bambino, che abitualmente si osserva nell’età scolare, dopo i 6/7 anni, focalizza l’attenzione su condizioni generali dell’organismo che si manifestano inquesta età, condizioni che interagiscono sullo stato di salute delle mucose delle vie aeree.
 
Il miglioramento dello stato di salute che avviene in età scolare ci consente di ricorrere ad una analogia. Così come il bambino apprende i fondamenti della scrittura, del calcolo, acquisisce nozioni d cultura generale, anche il suo sistema immunitario giunge in questa fase della vita ad un grado di maturità che promuove risposte adattatore all’ambiente molto efficaci nel mantenere lo stato di omeostasi e di equilibrio la cui rottura conduce allo stato di malattia.

LA SINTOMATOLOGIA DEL BAMBINO CATARRALE VA INTESA COME RISPOSTA ADATTATIVA ALL’AMBIENTE

Per cogliere il significato di questa asserzione è necessario ampliare il nostro orizzonte oltre i limiti anatomici delle strutture delle vie aeree alte.
 
Le superfici epiteliali del nostro corpo, pelle e mucose, sono colonizzate da un gran numero di micro organismi, la cosiddetta microflora che nel suo insieme forma il microbiota.
 
Il microbiota contiene trilioni di cellule batteriche, dieci volte il numero costitutivo dell’organismo. La cavità orale (lingua, denti, tessuto periodontite) ospita un grandissimo numero di batteri, qualcosa come 1012.
E’ un ecosistema complesso che interagisce con le funzioni del sistema immunitario, regolando la risposta del sistema immunitario ai vari antigeni con i quali le mucose vengono in contatto. Antigeni di origine batterica e alimentare.
 
Le modalità di risposta del sistema immunitario agli stimoli antigenici, a ciò che non viene riconosciuto come costituente dell’organismo, sono varie: infiammazione e congestione delle mucose, anticorpi circolanti, produzione di secrezione catarrale, etc...
 
Il bambino catarrale è l’espressione di una risposta pronta ed “eccessiva”, non modulata, del sistema immunitario a stimoli antigienici di origine alimentare, ad attivazione di ceppi batterici presenti nell’organismo, per esempio da modificazioni brusche del microclima.
 
Pertanto il bambino catarrale non è l’espressione di una qualche “deficienza” del sistema immunitario, opinione che si traduce nel somministrare farmaci o rimedi che avrebbero lo scopo di “potenziare” le difese immunitarie.
 
Il bambino catarrale va ricondotto ad uno stato di equilibrio che deve tenere conto anche dell’ambiente: microclima, alimentazione, assenza di conflitti che possano interagire negativamente dal punto di vista psicologico.
 
I sintomi del bambino catarrale vanno riconsiderati alla stregua di uno stato e non di una malattia, stato che è fortemente influenzato da un imprinting genetico/famigliare.

L’ADENOTONSILLITE COME MALATTIA D’ORGANO

Ripetute tonsilliti possono configurare un quadro di malattia d’organo che si manifesta con uno stato di flogosi cronica di bassa intensità accompagnato da una scarsa sintomatologia. Le riacutizzazioni sono frequenti; talora si hanno tonsilliti subentranti che richiedono terapie antibiotiche prolungate, senza che questo modifiche lo stato di flogosi cronica del tessuto adenotonsillare. Soggiorni climatici e terapie non convenzionali possono migliorare il quadro clinico e sono altamente consigliabili, quando possano essere praticate. Tra le terapie non convenzionali segnaliamo l’haloterapia (grotta di sale). “L’haloterapia è un rimedio terapeutico che si basa sulle capacità curative del sale naturale, micronizzato con tecniche particolari in un ambiente confinato che ricrea le condizioni climatiche delle grotte di sale.” efficace nel ridurre la frequenza degli episodi acuti, determina anche una riduzione volumetrica del tessuto adenotonsillare e affianca efficacemente le terapie convenzionali nel controllare la malattia d’organo.
 
L’intervento chirurgico di tonsillectomia e/o adenotonsillectomia, largamente praticato in un passato recente, è riservato ai casi refrattari, documentati da ripetute ricadute e con compromissione dello stato di salute del bambino. La decisione va condivisa dal Pediatra di riferimento e dall’Otorinolaringoiatra. E’ una decisione che coinvolge, oltre al bambino, anche la famiglia. Va posta con grande attenzione dopo avere constatato il fallimento delle terapie convenzionali e non convenzionali.

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